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Tempio siculo dedicato a Giove Etneo (sekeles o shekelesch)

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Area sacerdotale   TEMPIO SICULO O SEKELES DEDICATO A GIOVE ETNEO O AMON Contrada Sovere Castiglione di Sicilia si trova su una collina situata sul versante nord dell'Etna, nel bel mezzo della Valle che il fiume Alcantara solca tra Randazzo e Taormina; è uno dei comuni del Parco dell'Etna e del Parco fluviale dell'Alcantara. Prima dell'arrivo dei greci, giunti in Sicilia nel 734 a.C. per fondare Naxos, l'intera isola era abitata dal popolo dei Sicani e dei Siculi ed Elimi, dove sono evidenti le loro tracce anche nel castello di Castiglione. Altre tracce affermano la presenza del popolo romano nel periodo della Repubblica, dove non è da scartare l’ipotesi che Castiglione fosse un centro di reclutamento dell’esercito romano. Anche nel periodo normanno Castiglione era già una città fiorente, come affermato dall’arabo Muhammad al-Idrisi nel Libro di Ruggero: «Castiglione (Quastallum) è alto di sito, fortissimo, prospero, popoloso, ha dei mercati (nei quali molto) si...

Il medaglione dei siculi

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Medaglioni catalogati come oscille, Museo archeologico di Francavilla (ME) Una delle caratteristiche di questi oggetti è quella di essere senza immagini, come a rappresentare il disco solare e di essere composti in terracotta includendo i quattro elementi: terra (per l’argilla), acqua (per l’impasto), fuoco (per la cottura), aria (per l’essere lasciati appesi sugli alberi). I ritrovamenti sono avvenuti prevalentemente in luoghi destinati al culto o in tombe come a San Mauro Forte collocato a capo di un defunto, comunque separati dai pesi del telaio. Quelli ritrovati nei templi si è ipotizzato anche, che fossero doni votivi.  In mancanza di una tassonomia di questo genere di oggetti, la mia ipotesi è che venissero utilizzati dai sacerdoti per i riti di una qualche forma di iniziazione, il passaggio dei giovani maschi, dall’adolescenza ad adulto o guerriero. Avranno avuto anche una funzione apotropaica, cioè, di proteggere il guerriero dalle forze negative. Al Museo Archeologico di F...

Tintoria e battitore ebraico a Castiglione di Sicilia

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Resti dell'antica tintoria ebraica La storia della seta in Sicilia ha origini molto antiche. Nel periodo Bizantino il territorio siciliano venne utilizzato per la coltivazione del baco. L’allevamento dei bachi da seta in seguito alla conquista della Sicilia da parte degli arabi divenne una delle attività più redditizia tanto che la seta siciliana era apprezzata in tutti i mercati europei. Nell’anno 902 il decimo emiro aghlabide, Abū l-ʿAbbās ʿAbd Allāh Ibrāhīm b. Aḥmad, condottiero arabo, transitando col suo esercito da Taormina a Tiracia, attraversò la Valle dell’Alcantara. Al suo seguito aveva mercenari Serbi, Ebrei, Berberi etc…Tenendo conto che l’invasione Araba di Taormina e della valle dell’Alcantara avvenne nell’anno 902 ad opera di forze Musulmane, dovrebbero risalire dunque a tale data la presenza dei primi Ebrei a Castiglione di Sicilia.  I toponimi, i quartieri ed i resti di una tintoria ebraica del XIII secolo e di un battitore   in C/da Giardinelli, testimoni...

Simboli solari della Sicilia preellenica parte II

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Nuova ipotesi sull’aspetto iconografico della “sfera magica di Atene”  Quello solare è uno dei culti più antichi della Sicilia presente fin dal neolitico. I suoi simboli sono sfere, cerchi, dischi e croci. Anche se in Sicilia, prima dell’arrivo degli elleni, il culto del Sole era abbastanza diffuso, è nel III canto dell’Iliade la più antica attestazione greca del dio Elio dove viene indicato come colui che "tutti vede e tutto ascolta". Dal canto XII dell’Odissea: «… Poi arriverai all’isola di Trinachia, dove pascolano le molte vacche e le greggi ben nutrite del Sole: sette mandrie di vacche e altrettante ricche greggi di pecore (ogni armento ha cinquanta capi). Tra loro non ci sono nascite                               né morti; fanno da guardiane due divinità, due ninfe dai bei riccioli: Faetusa e Lampetia, che la divina Neera generò al Sole Iperione. La nobile madre, dopo averle partorite e allevate, ...

Fiore dell’Albero della Vita al castello di Castiglione di Sicilia

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  Figura 1 Fiore dell'albero della Vita, diametro di 10 cm circa   Il simbolo del Fiore della Vita può essere considerato un vero e proprio capolavoro della geometria sacra. Conosciuto per il fatto di racchiudere in sé tutte le trame della creazione, è forse uno dei simboli più antichi che si conoscano, utilizzato fin dall’epoca dei Sumeri, è stato ritrovato in diverse nazioni del mondo Massada Israele sul Monte Sinai (Egitto), in Giappone, Cina, India, Spagna, Italia e Germania. Conosciuto sin dalla preistoria . è adottato poi anche dalla Chiesa, in epoca medievale, come simbolo di risurrezione. Interpretato dagli antichi Celti, come il Sole , simbolo di movimento e di rigenerazione Secondo gli ebrei il Fiore della Vita è una semplificazione del simbolo più importante del giudaismo, cioè l'Albero della Vita, che rappresenta i sette giorni della creazione. Infatti è il risultato di sette cerchi che ci intersecano e vanno a formare una "margherita a sei petali”. ...

Argimusco: tra Filosofia, Natura e Matematica

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Argimusco          La Sicilia si può considerare come il paese in cui fu maggiore la diffusione della dottrina di Pitagora. Ecfanto di Siracusa, considerato tra i più antichi scolari di Pitagora, in alcuni frammenti di scritti conservati, ci mostra una teoria del mondo costituito da monadi corporei di varia forma, grandezza e potenza, che si muovono nel vuoto. Certamente pitagorea è l’ipotesi della rotazione della Terra intorno al suo asse, disposto nella direzione del fuoco centrale e dell’anti-Terra. Il pitagorico Ippi da Reggio, raffigura l’universo come un triangolo dove su ciascun lato sono disposti 60 mondi ed un mondo sopra ogni angolo, e definisce il suo numero in 183. Nell’area poi di questo triangolo che chiama “campo della verità” colloca il mondo dell’intelligenza dove, senza moto ed in silenzio, giacciono le idee primitive di tutte le cose; gli esseri dei mondi non sono che immagini caduche di quegli eterni esemplari. Un altro ...