Cuba bizantina di Castiglione di Sicilia del VI-IX secolo
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La cuba prima del restauro |
La denominazione "Cuba di Santa Domenica" lascia presupporre che la chiesa sia stata il Kiriakón di una Skíti, cioè una chiesa in cui i monaci basiliani avevano l'obbligo di celebrare messa la domenica (in greco Kiriakí; Kiriakón è il genitivo plurale di Kiriakí, quindi, alla lettera significa “delle domeniche”). Tra l'elenco delle chiese distrutte a Castiglione redatto dal Sardo nel 1908, c'è anche quella di San Basilio che ha dato il nome all'omonimo quartiere dove sicuramente era presente anche il monastero dato che era consuetudine prima dell'invasione musulmana che i monaci basiliani costruissero i monasteri all'interno delle città per occuparsi principalmente dei poveri.
La Cuba di Santa Domenica di Castiglione ha pianta quadrata, da cui fuoriescono poi speroni perimetrali e la semicirconferenza dell'abside maggiore. Nell'interno possono riconoscersi tre navate divise da quattro pilastri, sicchè la centrale è ridotta a uno spazio quasi quadrato. L'abside è rivolto a Est, dalla bifora è visibile la luna piena al plenilunio di primavera segnando l'inizio della Pasqua.
L'abside al centro è fiancheggiato da due nicchette che come in S.Salvatore di Rametta, funzionano da protesi e diaconico, nel complesso rappresenta un tipo collegato alla pianta basilicale e centrale insieme, nel quale appare manifesta la divisione in due parti distinte,il santuario,costruito dall'abside e dal transetto un campione di laterizio prelevato dalla bifora absidale (assai probabilmente confezionato per la realizzazione della chiesa) è risultato databile al VI- VII secolo, e l'aula tripartita,separata dal santuario da un arco a tutto sesto,impostato su pilastri.
La chiesa è coperta con tre differenti sistemi nelle sue diverse parti: a botte le due navatelle laterali,e la navata centrale con pseudo-cupola a nascimenti angolari a mensola, come nel battistero dei Pagani a Ravenna. Questa cupola in struttura di mattoni è formata da una superficie sferica tagliata da piani verticali che partono dai quattro lati del quadrato iscritto, archi cioè in senso diagonale, che s'impostano poggiati l'uno all'altro sui lati di ciascuno dei quattro angoli. L'abside centrale è fiancheggiata da semicolonne di blocchi lavici, due altre colonne simili erano collocate,in corrispondenza, nelle riseghe dei pilastri che le fronteggiano. Gli archi dell'edificio sono a pieno centro, bravamente fabbricate, e s'impostano un po' indietro della linea dei piedritti.In corrispondenza con i pilastri, tanto sul prospetto che nelle fiancate,esistono dei contrafforti, ripetuti pure intorno all'abside. Le finestre, alcune monofore altre polifore, sono ad archetti di mattoni misti a pietra calcarea, che forse erano sostenuti in origine da colonnette con pulvini a stampella. La complessità della pianta e delle strutture di questa chiesa, fanno pensare a un momento stilistico posteriore a S.Salvatore di Rametta. Sembra assai probabile che S.Domenica debba riportarsi ,come cronologia assoluta, dalla fine del VI a non oltre i primi del X, ai pari di quella di Rametta la sua maggiore adesione a forme propriamente bizantine va forse ricondotta all'afflusso di monaci dall'oriente che viene registrato in questo periodo bizantino come prearabo, il quale del resto in questa parte siciliana verso Messina, si prolungò per mezzo secolo rispetto a Siracusa, occupando anche i primi anni del sec. X quando solamente, con la presa di Rametta, vi fu esteso il dominio musulmano. Il Freshfield giudica S.Domenica il solo edificio di Sicilia cui pienamente convenga il termine "bizantino" e certamente in esso gli influssi orientali sia nella pianta che nei sistemi di copertura sono più evidenti e numerosi che nelle altre costruzioni Siciliane. Anche il sistema costruttivo, se permane quello di tipo romano, nell'applicazione a questo tipo planimetrico risente anche nettamente quella bizantina, la misura del piede bizantino è stata dedotta da analisi metrologiche condotte su Santa Sofia a Istanbul (P. Sanpaolesi, La chiesa di S. Sofia a Costantinopoli, Officina Ed., Roma, 1978, pp. 135-136 nota 1; P. Barresi, "Unità...", cit., p. 833; S. Giglio). Del tutto bizantino perchè risponde agli accorgimenti usati in oriente per evitare l'uso di pesanti centine è il sistema della cupola. Il confronto più vicino è S.Elia di Tessalonica, nondimeno nè qui nè in altra chiesa di oriente si ha un tipo nel quale si ritrovi con precisione il singolare complesso costruttivo di S.Domenica.
Il 9 agosto 1909 venne mandato dal Ministero il prof. S. Agati della Soprintendenza per i monumenti di Siracusa, per costatare l'importanza del monumento. Pochi giorni dopo la visita del prof. S. Agati il Ministero della Pubblica istruzione notificava al Sindaco che la detta chiesa di S.Domenica
per il suo importante interesse era stata dichiarata monumento nazionale.
In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, nel 2011, la Cuba ha ricevuto il riconoscimento di "Meraviglia Italiana".
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