Simboli solari della Sicilia preellenica parte II
Nuova ipotesi sull’aspetto iconografico della “sfera magica di Atene”
Dal canto XII dell’Odissea:
«… Poi arriverai all’isola di Trinachia, dove pascolano
le molte vacche e le greggi ben nutrite del Sole:
sette mandrie di vacche e altrettante ricche greggi di pecore
(ogni armento ha cinquanta capi). Tra loro non ci sono nascite
né morti; fanno da guardiane due divinità,
due ninfe dai bei riccioli: Faetusa e Lampetia,
che la divina Neera generò al Sole Iperione.
La nobile madre, dopo averle partorite e allevate,
le mandò a vivere lontano, nell’isola di Trinachia…»
Disegno della faccia principale della sfera da Delatte, 1913, tav. II |
E’ un globo marmorio, dalla circonferenza di circa 91 cm con disegni e iscrizioni, databile al II sec. d.C. Il ritrovamento è avvenuto in un’area arcaica del teatro di Dioniso ad Atene. La sfera fu rinvenuta il 29 ottobre 1865 durante gli scavi nell’area del teatro di Dionisio, diretti da A. Rittousopantos.
Lo studio principale della sfera, 50 anni dopo, fu fatto dallo studioso A. Delatte nel 1913, da cui traggo i disegni in questo blog.
La raffigurazione principale della sfera è Elio seduto su un trono con in testa una corona con sette raggi, ipotizzabile che possano rappresentare i giorni della settimana o i pianeti allora conosciuti; nella mano sinistra tiene un bastone con tre fiamme (passato-presente e futuro) e nella destra una frusta usata per il carro solare, ai suoi piedi vi sono due animali identificabili in un lupo e in un cane.
Foto della faccia principale della sfera |
Dal lato opposto della sfera e capovolta rispetto a Elio c’è rappresentato un leone (sol leone… l’animale che si avvicina più al sole o in riferimento alla costellazione?) e un serpente che si presta a svariate interpretazioni legate al culto delle dee madri.
Raffigurazione del leone con a sinistra la fiaccola |
Raffigurazione del serpente con diverse scritte |
Un’altra delle raffigurazioni principali della sfera è costituita da un triangolo dentro un cerchio, con gli angoli che non toccano il cerchio, con ai lati delle iscrizioni (che dovrebbero essere lette a giro da destra verso sinistra) e altri simboli.
Omero, nell’Odissea, proprio alludendo alla forma dell’isola, Sicilia, utilizza il termine Trinacria, dalle tre punte.
Ipotetica raffigurazione della Sicilia, Trinacria |
Da notare che la Sicilia, fino al XVI Sec, veniva rappresentata nelle cartine geografiche come un triangolo simile a quello raffigurato nella sfera.
Un’altra parte della sfera è rappresentata da un cerchio che racchiude all’interno altri cinque cerchi a catena i cinque elementi conosciuti all’epoca (acqua, terra, fuoco, aria, etere) con delle scritte inserite all’interno, vi sono altri simboli, di difficile interpretazione: un tridente con il centro a spirale su un piccolo rettangolo, tre simboli a forma di freccia che attraversano dei quadrati, quattro triangoli, un trattino con cinque linee, una figura composta da due pilastri, un arco, forse un tempietto con 4 piccole decorazioni e tra due parentesi una forma a zig zag.
Disegno della sfera con i cerchi, Delatte, 1913, pag.248 |
Sfera con i cerchi |
Le scritte non sono state ancora tradotte anche se in alfabeto greco, la lingua dovrebbe essere quella dei siculi o in un linguaggio che lasciava alle sacerdotesse un ampio spazio di interpretazione. Il culto di Helios in Sicilia è dimostrato dal ritrovamento di monete che lo raffigurano in almeno alcune città siciliane: Siracusa, Inessa, Entella e Agrigento.
Sfera magica custodita al Museo dell'Acropoli di Atene |
Stele con sfera presente a Cagliari, sottostante la chiesa di sant’Eulalia |
Eraclea Minoa, stele con sfera |
Commenti
Posta un commento