Simboli solari della Sicilia preellenica parte II



Nuova ipotesi sull’aspetto iconografico della “sfera magica di Atene” 

Quello solare è uno dei culti più antichi della Sicilia presente fin dal neolitico. I suoi simboli sono sfere, cerchi, dischi e croci.
Anche se in Sicilia, prima dell’arrivo degli elleni, il culto del Sole era abbastanza diffuso, è nel III canto dell’Iliade la più antica attestazione greca del dio Elio dove viene indicato come colui che "tutti vede e tutto ascolta".

Dal canto XII dell’Odissea:

«… Poi arriverai all’isola di Trinachia, dove pascolano

le molte vacche e le greggi ben nutrite del Sole:

sette mandrie di vacche e altrettante ricche greggi di pecore

(ogni armento ha cinquanta capi). Tra loro non ci sono nascite                              

né morti; fanno da guardiane due divinità,

due ninfe dai bei riccioli: Faetusa e Lampetia,

che la divina Neera generò al Sole Iperione.

La nobile madre, dopo averle partorite e allevate,

le mandò a vivere lontano, nell’isola di Trinachia…»


Disegno della faccia principale della sfera da Delatte, 1913, tav. II


Un importante simbolo solare è la “sfera magica di Atene” custodita al museo dell’Acropoli di Atene che a mio avviso ha un forte legame con la Sicilia.
E’ un globo marmorio, dalla circonferenza di circa 91 cm con disegni e iscrizioni, databile al II sec. d.C. Il ritrovamento è avvenuto in un’area arcaica del teatro di Dioniso ad Atene. La sfera fu rinvenuta il 29 ottobre 1865 durante gli scavi nell’area del teatro di Dionisio, diretti da A. Rittousopantos.
Lo studio principale della sfera, 50 anni dopo, fu fatto dallo studioso A. Delatte nel 1913, da cui traggo i disegni in questo blog.
La raffigurazione principale della sfera è Elio seduto su un trono con in testa una corona con sette raggi, ipotizzabile che possano rappresentare i giorni della settimana o i pianeti allora conosciuti; nella mano sinistra tiene un bastone con tre fiamme (passato-presente e futuro) e nella destra una frusta usata per il carro solare, ai suoi piedi vi sono due animali identificabili in un lupo e in un cane.

Foto della faccia principale della sfera 

Dal lato opposto della sfera e capovolta rispetto a Elio c’è rappresentato un leone (sol leone… l’animale che si avvicina più al sole o in riferimento alla costellazione?) e un serpente che si presta a svariate interpretazioni legate al culto delle dee madri.

Raffigurazione del leone con a sinistra la fiaccola


Raffigurazione del serpente  con diverse scritte


Visibile anche una torcia. (Demetra inizia la ricerca della figlia perduta, portando con sè due torce accese tra le fiamme dell’Etna per guidarla nel suo cammino. Per nove giorni e nove notti vagò, chiedendo a tutti quelli che incontrava notizie di sua figlia, ma tutto fu vano, Demetra su consiglio di Ecate, consultò Elio, al cui occhio onniveggente non sfuggiva nulla).
Un’altra delle raffigurazioni principali della sfera è costituita da un triangolo dentro un cerchio, con gli angoli che non toccano il cerchio, con ai lati delle iscrizioni (che dovrebbero essere lette a giro da destra verso sinistra) e altri simboli.
Omero, nell’Odissea, proprio alludendo alla forma dell’isola, Sicilia, utilizza il termine Trinacria, dalle tre punte.
Ipotetica raffigurazione della Sicilia, Trinacria

Da notare che la Sicilia, fino al XVI Sec, veniva rappresentata nelle cartine geografiche come un triangolo simile a quello raffigurato nella sfera.

Un’altra parte della sfera è rappresentata da un cerchio che racchiude all’interno altri cinque cerchi a catena i cinque elementi conosciuti all’epoca (acqua, terra, fuoco, aria, etere) con delle scritte inserite all’interno,   vi sono altri simboli, di difficile  interpretazione: un tridente con il centro a spirale su un piccolo rettangolo, tre simboli a forma di freccia che attraversano dei quadrati, quattro triangoli, un trattino con cinque linee, una figura composta da due pilastri, un arco, forse un tempietto con 4 piccole decorazioni e tra due parentesi una forma a zig zag.

Disegno della sfera con i cerchi, Delatte, 1913, pag.248
Sfera con i cerchi

 
Le scritte non sono state ancora tradotte anche se in alfabeto greco, la lingua dovrebbe essere quella dei siculi o in un linguaggio che lasciava alle sacerdotesse un ampio spazio di interpretazione. Il culto di Helios in Sicilia è dimostrato dal ritrovamento di monete che lo raffigurano in almeno alcune città siciliane: Siracusa, Inessa, Entella e Agrigento.

Sfera magica custodita al Museo dell'Acropoli di Atene

Stele con sfera presente a Cagliari, sottostante la chiesa di sant’Eulalia

Eraclea Minoa, stele con sfera

Sinagoga di Hamat, Tiberiade, raffigurazione del Sole su mosaico del IV-V sec. d.C.(Foto presa da internet)

Diritti riservati a ©Giuseppe Tizzone


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