Il medaglione dei siculi

Medaglioni catalogati come oscille, Museo archeologico di Francavilla (ME)

Una delle caratteristiche di questi oggetti è quella di essere senza immagini, come a rappresentare il disco solare e di essere composti in terracotta includendo i quattro elementi: terra (per l’argilla), acqua (per l’impasto), fuoco (per la cottura), aria (per l’essere lasciati appesi sugli alberi).
I ritrovamenti sono avvenuti prevalentemente in luoghi destinati al culto o in tombe come a San Mauro Forte collocato a capo di un defunto, comunque separati dai pesi del telaio.
Quelli ritrovati nei templi si è ipotizzato anche, che fossero doni votivi.  In mancanza di una tassonomia di questo genere di oggetti, la mia ipotesi è che venissero utilizzati dai sacerdoti per i riti di una qualche forma di iniziazione, il passaggio dei giovani maschi, dall’adolescenza ad adulto o guerriero.
Avranno avuto anche una funzione apotropaica, cioè, di proteggere il guerriero dalle forze negative.
Al Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia tra i numerosissimi reperti pervenuti dagli scavi archeologici effettuati nell’area del santuario dedicato a Demetra e Kore, ci sono tre amuleti catalogati come oscille. Sono amuleti a forma di disco solare, dal diametro di 6-8cm, che venivano indossati dai guerrieri siculi, come si evince dalle raffigurazioni del tempio di Medinet Habu che mostrano una specifica iconografia di guerrieri i quali vengono così descritti: “I Šekeles (SICULI) hanno i capelli raccolti al di sotto di un panno, in alcuni casi rigonfio, fermato sul capo da un nastrino; indossano un medaglione sul petto e hanno in dotazione due lance e uno scudo rotondo.”
E’ molto probabile dai ritrovamenti che, anche i Sikani portassero un medaglione. Uno simile, il più antico, età del bronzo, lo troviamo al Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento con il disegno di una svastica (catalogato come oscilla), interpretato nel quadro del simbolismo solare; un altro ancora nell’area del santuario di Himera (catalogato come peso-lenticolare discoidale). Oggetti simili li troviamo sparsi in tutto il mediterraneo, questo spiegherebbe la loro abilità nello spostarsi nel Mediterraneo, in Grecia sono catalogati come pesi di telaio. La corretta identificazione di questi manufatti sono ancora un dibattito aperto. Tra i popoli del mare che portavano un medaglione c’erano anche i Peleset, da cui diviene il nome Palestina. Nei musei non troviamo oggetti catalogati come medaglioni.


Guerriero siculo

Prigioniero siculo, con il particolare vestiario con pantaloni che lo contraddistingue


Prigionieri siculi




Pereset


Foto prese da internet

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